UN PENSIERO DI RANDOLFO PACCIARDI

Post di Francesco Nucara

RANDOLFO PACCIARDI
“L’Italia Libera”, anno 2, n.13, 5 luglio 1924

“Agrari e grossi industriali apprestano i mezzi e gli appoggi…morali,<la tenda>diventa un palazzo;la forza pubblica disarma i lavoratori e regala moschetti e bombe a mano per le spedizioni punitive.le città vengono conquistate di notte,armata mano mentre il prefetto o piange dalla vergogna di dover obbedire o sorride mefistolicamente ai conquistatori.
……
“E in quattro e quattr’otto si rovescia addosso allo <Stato liberale> che lo aveva aiutato a distruggere l’idra bolscevica ed era impotente a domare il sovversismo fascista.
Dalla sera alla mattina,mentre lo <Stato liberale> non è capace di trovare un primo ministro,monta in treno diretto a Milano e si ritrova a Roma, capo della rivoluzione <intangibile ed inequivocabile> a inaugurare la nuova era
È generoso con gli avversari. Senonché’ promette ogni secondo una nuova < ondata>. Dichiara che c’è sempre tempo perché la rivoluzione possa trascinarsi dietro un < corteo di giustiziati>……..
Si porta al governo perché < se ne intende>, gli uomini fidati che organizzano una banda di sicari comandati a colpire di quando in quando i più ciechi avversari.”.
È passato un secolo,o quasi, e siamo allo stesso punto. L’olio di ricino è stato sostituito dalla disinformazione, gli strumenti per ammazzare la gente sono interdittive antimafie, ora come allora é obbligatorio aderire a un partito per fare il presidente Rai. Più che governo del cambiamento oggi abbiamo il governo dell’incompetenza e del familismo politico.
APPRONTIAMO LA RESISTENZA. I RESILIENTI ALZINO LA TESTA,LA DITTATURA È ALLE PORTE. NON PENSATE A VOI MA AI VOSTRI FIGLI E AI VOSTRI NIPOTI

 

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