ISTITUZIONI SCREDITATE DA UN GOVERNO ALL’ARREMBAGGIO

Post di Giuseppe Gambioli

UN SETTEMBRE CON GRANDE INCOGNITE PER LA NOSTRA ECONOMIA
Stiamo perdendo le Stato di Diritto? La domanda è legittima se pensiamo a quello che è accaduto al presidente dell’Inps Tito Boeri e oggi al Commissario straordinario del Governo alla Tav, Paolo Foietta. Tito Boeri è stato accusato dal vicepremier Di Maio, per poi ritrattare, di aver complottato contro il governo e di aver inserito nottetempo i dati statistici sull’occupazione nel decreto dignità. Si parlò di scoprire la “manina “ del misfatto, di blindare la prossima volta i documenti da varie manomissioni e di richiesta di dimissioni, da parte di Salvini, del funzionario dell’Inps. Boeri rispose sempre a tono, dimostrò che non ci fu alcuna manina e che quei dati incriminati, che mettevano a luce gli effetti negativi del decreto di dignità, in realtà erano nella relazione che il vicepremier aveva in mano da una settimana prima che il decreto fosse firmato dal presidente della Repubblica.
Forse bastava leggere la relazione ma anche se fosse sfuggito, credo che sarebbe stato più utile verificare con un po’ di buon senso prima di attaccare a testa bassa un rappresentante delle istituzioni della Stato e creare un clima di sospetto e sfiducia.

Ora il medesimo atteggiamento lo abbiamo con il Commissario alla Tav, Paolo Foietta che da tempo chiede invano un incontro col ministro Toninelli il quale quest’ultimo ha dichiarato “Lo vedrò quando avrò i dati, ora ascolterei solo i suoi”. Anche qui abbiamo una sconfessione della professionalità delle nostre istituzioni con un atteggiamento di sfiducia e di sospetto. Come con Boeri, tacciato di complotto, anche qui Toninelli non bada a spese quando dichiara “Da noi la Tav costa 60 milioni al chilometro, in Francia 20. Chi si è preso il differenziale?” per poi correggersi alla Camera e parla di “30 milioni di euro al chilometro”. Rimane anche qui una sconfessione delle istituzioni statali con i dati del Commissario considerati inattendibili dal ministro Toninelli.

Questo atteggiamento del governo nei confronti dei funzionari dell’amministrazione statale probabilmente è voluto ad arte, come la sceneggiata di Di Maio sull’Ilva che attacca l’ex ministro Calenda e minaccia di portare in Procura il contratto con ArcelorMittal.
Cosa sta accadendo? TAV è possibile uno stop, dichiarazione di Toninelli. ILVA, Di Maio che vuole avviare un’indagine sull’aggiudicazione di gara, benché il 15 settembre scade la proroga di chiusura di vendita che inizialmente era fissata al 30 giugno e Grillo che pensa invece di trasformarla in un parco ambientale.

Cosa accadrà a fine settembre? Di questo passo gli investitori daranno fiducia allo Stato italiano? Non sarà così ovvio se le Istituzioni vengono messe in sordina da un governo sempre più invadente, le grandi opere bloccate, il decreto dignità che penalizza le imprese, il debito pubblico fuori controllo, la voce sempre più insistente di emettere mini bot per pagare le imprese creditrici di circa 60 miliardi di euro e, a sentire Di Maio, fare subito la flat tax e il reddito di cittadinanza. E il vincolo di bilancio? Oppure siamo ancora in campagna elettorale?

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