IL GOVERNO DIA UN SEGNALE FORTE PER EVITARE GUERRE TRA CATEGORIE SOCIALI

MENTRE IL GOVERNO PENSA LA CRISI ECONOMICA DIVENTA SEMPRE PIU’ PESANTE

Un commento di Franco Torchia
Oggi i 5,6 milioni di alunni delle scuole elementari e della prima media tornano a scuola.
Una parte importante del Paese torna quindi a vivere mentre continuano tante altre restrizioni che costringono migliaia di ristoratori e lavoratori autonomi ed esercizi commerciali a scendere in piazza per protestare.
Sono quelli che più degli altri sono le vittime della crisi economica della pandemia.
Sono manifestazioni che non si possono sottovalutare perché queste particolari categorie sono ormai allo stremo della sopportazione e non vedono vie di uscita.
I dati vengono confermati dall’Istat che registra una perdita di un milione di posti di lavoro nell’ultimo anno oltre ai 700 mila giovani che il lavoro non lo cercano più.
Le file alla ricerca di un pasto caldo davanti alle sedi della Caritas si sono allungate ed il numero dei poveri assoluti in Italia è lievitato fino a raggiungere i sei milioni.
Si tratta di una situazione drammatica di cui nessuno può giustificarsi perché si sapeva sin dall’inizio che la pandemia avrebbe aumentato le diseguaglianze nella popolazione.
Mentre la rivista Forbes ci irride con la sua classifica annuale e ci spiattella in faccia che nel mondo ci sono 493 nuovi miliardari di cui 210 cinesi e che nel nostro Paese ci sono attualmente 51 miliardari con un patrimonio complessivo di 172 miliardi di euro, in pratica il 10% del PIL Italiano.
Diventa quindi veramente difficile dare torto alle proteste di quanti non riescono più a dare da mangiare alla propria famiglia.
E’ compito di ogni governo porre rimedio alle ingiustizie sociali cercando di limitare per quanto possibile queste enormi incongruenze economiche all’interno di uno stesso popolo con le grandi imprese che, nonostante la crisi economica, hanno continuato a macinare profitti dovuti sostanzialmente più ad operazioni di finanza che all’aumento di fatturato.
Il nuovo Presidente USA Joe Biden pensa di aumentare le tasse su redditi per le grandi imprese per recuperare le risorse necessarie per investire sulle infrastrutture, mentre l’Europa ancora non riesce a sbloccare i fondi del tanto decantato Recovery Fund.
I tempi sono ormai veramente stretti e dopo la scadenza del 30 aprile, data di presentazione del recovery Plan Italiano, sarebbe opportuno che il Governo Draghi desse un segnale importante a quei milioni di italiani che vivono in condizioni disagiate attraverso l’aumento anche nel nostro Paese delle tasse sui profitti delle imprese con alti redditi.
Non sarebbe una patrimoniale ma un contributo che il mondo imprenditoriale dovrebbe offrire alla ripresa dell’economia senza la necessità che qualcuno si scandalizzi.
Nello stesso tempo è necessario che si velocizzi la vaccinazione della popolazione.
I dati ufficiali parlano di 11,5 milioni di vaccini somministrati, mentre gli Stati Uniti sono ormai arrivati a 170 milioni.
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