IL GOVERNO NON BRUCI LA RIPRESA CON POLITICHE ESPANSIONISTICHE !

Post di Franco Torchia

La prossima settimana il Governo si occuperà di aggiornare il Documento di economia e finanza approvato lo scorso aprile, nel quale aveva previsto il PIL 2017 all’1,1%, quello del 2018 all’ 1,0% e quello del 2019 al 1,1%.
Alla luce delle ultime positive proiezioni sull’andamento dello stato dell’economia italiana, quelle stime saranno riviste al rialzo all’1,4 % nel 2017.
Dovrà aggiornare anche le stime sul rapporto Debito/Pil che, ad aprile, erano state riviste tutte al rialzo (in negativo quindi): 132,6% per il 2017, 131% per il 2018 e 128,2% nel 2019.
Ma dopo i dati di oggi con cui la Banca d’Italia comunica L’ULTIMO RECORD DEL DEBITO PUBBLICO ho forti dubbi che quelle stime possano essere confermate.
Se il Governo lo dovesse fare, sarebbe il segno inequivocabile della strada che il Ministro Padoan vorrà percorrere con la prossima legge di bilancio che dovrà presentare al Parlamento a metà ottobre.
I nostri dubbi riguardano essenzialmente la capacità del Governo di mantenere al 131% il rapporto Debito/Pil.
La ripresa è modesta, ma c’è !
E’ evidente !
Ma ci sono molti elementi contraddittori che sono sintomatici di una crescita essenzialmente congiunturale non in grado di operare quei cambiamenti strutturali idonei a consentire all’economia del Paese di “prendere il largo”.
I consumi che si mantengono sempre molto bassi, il carattere precario dell’aumento dell’occupazione ma, soprattutto, il debito pubblico che continua inesorabilmente il suo percorso al rialzo senza limitazione alcuna.
In pratica il bubbone dell’economia italiana è ancora tutto lì, intatto, inamovibile e pericolosamente più aggressivo.
L’ultima performance indicata dalla Banca d’Italia attesta il debito pubblico a 2300 miliardi di euro.
E, considerato che in soli 7 mesi esso è aumentato di 82 miliardi ( +1,37%) più di quanto fosse aumentato negli ultimi due anni, nulla fa presagire che esso possa fermarsi a questa cifra.
Ed il fatto che tale aumento sia tutto dovuto alle spese delle amministrazioni centrali, la dice lunga sulla reale volontà di fermare questo orribile mostro che sta divorando implacabilmente il reddito degli italiani.
E’ vero infatti che, nonostante il Prodotto interno lordo del Paese stia crescendo dell’1,3%, il reddito pro capite dei cittadini continua a scendere e la ricchezza degli italiani a scemare.
E’ importante quindi che il Governo, con l’avvicinarsi della campagna elettorale, non si prodighi con politiche espansionistiche da attuare con la legge di Bilancio che potrebbero rivelarsi estremamente pericolose e tali da minare sul nascere questa debole ripresa, bloccando definitivamente anche ogni velleità competitiva dell’Italia nei confronti degli altri Paesi europei che viaggiano già ad un ritmo 2 o 3 volte superiore al nostro.

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