DUE CHICCHE DI PADOAN PER I PENSIONANDI

Post di Franco Torchia

Nella legge di Bilancio del 2018 approvata a fine anno, ci sono un regalo per l’INPS e due polpette avvelenate per i cittadini che vanno in pensione.
Il primo, contenuto nel comma 178 dell’articolo unico della legge, cancella in poche righe il debito di 88,8 miliardi di euro accumulato dall’Inps e ha consentito all’Istituto di previdenza di riassestare il proprio patrimonio e di approvare nella giornata di ieri il Bilancio preventivo 2018, sostanzialmente con un disavanzo di esercizio di appena 7,5 miliardi di euro.
Importanti sono invece le due perle passate sostanzialmente inosservate, che hanno le caratteristiche di un vero e proprio cappio per i nuovi pensionandi.
A partire dal 1° marzo di quest’anno, per tutti quelli che andranno in pensione sarà attivata la procedura di verifica di eventuali cartelle di pagamento non pagate. La norma, per la verità già presente, prevedeva la sospensione di 30 giorni della erogazione dell’assegno pensionistico in caso di debiti fiscali per importi superiori a 10 mila euro.
Con il comma 987 la somma viene abbassata a 5000 euro e la sospensione della pensione elevata tra 30 a 60 giorni per consentire il recupero dei crediti prima che la pensione venga erogata.
A renderci edotti di questa norma, praticamente incomprensibile nella legge di bilancio, è stato il Messaggio n. 1085 del 12 marzo 2018 dell’INPS.
Viva la trasparenza !
E’ PROPRIO VERO !
AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE!

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