CGIL E UIL SCENDONO IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO DRAGHI

UNO SCIOPERO INUTILE

di Franco Torchia

In genere quando i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale contro la legge finanziaria lo hanno fatto perché di essa non condividevano nulla o quasi e non perché erano insoddisfatti.
Oggi, invece, non comprendiamo questa iniziativa soprattutto dopo aver contribuito, insieme ai partiti di maggioranza, che sono quasi tutti, a modificarla, ovviamente positivamente.
Non lo comprendiamo perché sostanzialmente avviata con motivazioni molto generiche che comprendono tutto e il contrario di tutto, dalfisco alle pensioni, dalla scuola alle politiche industriali, dai giovani e donne alle diseguaglianze.
Sono tutti temi condivisibili ma non si possono mettere in un calderone per poter coinvolgere il massimo consenso attorno a questo sciopero dal quale la Cisl si è sfilata.
Lo avrei capito di più se il governo non avesse aderito alle loro richieste molte delle quali, in qualche modo, sono state accolte.
Ho la sensazione che si tenti di recuperare un consenso che in questo periodo di pandemia è andato scemando perché le famiglie meno abbienti ed i lavoratori hanno a che fare con problemi molto seri e difficili da affrontare in poco tempo e, magari pur apprezzando questa attenzione nei loro confronti, hanno i pensieri rivolti altrove e perché sanno che non basta uno sciopero generale, unatantum, a modificare la loro condizione.
Riteniamo che ci siano ancora dei margini per apportare qualche modifica alla legge di bilancio, mirata sostanzialmente a qualche punto importante e senza quindi avere la pretesa di fare tutto alla vigilia dell’approvazione della manovra finanziaria.
Tuttavia mi chiedo perché mai abbiamo visto una spinta tanto legittima del sindacato durante i governi Conte?
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