ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE E RIPRISTINO DELLE PREFERENZE

GLI ITALIANI VOGLIONO LA ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

In occasione del dibattito in corso sulla elezione del nuovo Capo dello Stato riportiamo un articolo di Franco Torchia, pubblicato oggi, sul quotidiano on line ” Nuovo Giornale Nazionale”.

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Come a tutti noto gli italiani sono stati spesso chiamati a pronunciarsi attraverso dei referendum su riforme costituzionali approvate dal Parlamento, nessuno dei quali però contemplava la modifica della forma di Governo ed il ruolo del Capo dello Stato non è mai stato considerato in modo sostanziale oggetto di riforma, nonostante nell’opinione pubblica da sempre sia presente una forte volontà di una sua elezione diretta.
C’è nella gran parte dei partiti la tendenza consolidata a mantenere inalterato lo stato dei poteri anche in grave spregio delle legittime aspirazioni del Popolo a cui secondo l’art. 1 della Costituzione spetta la sovranità popolare.
Pur essendoci delle limitazioni a questa sovranità, che viene esercitata indirettamente attraverso la elezione del Parlamento, le leggi elettorali che hanno eliminato quasi interamente il voto di preferenza hanno di fatto violato l’esercizio della delega al parlamentare e di conseguenza anche il vincolo di mandato.
Infatti, i partiti preparando le liste bloccate decidono coloro che dovranno essere eletti.
Il Popolo pertanto viene defraudato della propria sovranità che, di fatto, passa nelle mani di parlamentari spesso sconosciuti che sono praticamente designati dai vertici dei partiti, in molti dei quali non vige nessun tipo di democrazia, che sono in definitiva i veri detentori del potere.
Una sequenza di azioni alterano e finiscono per far perdere le tracce della sovranità popolare e di conseguenza le nostre regole costituzionali. Il Popolo infatti vota le liste dei partiti e non i singoli parlamentari; i parlamentari vengono scelti dai segretari dei partiti; i parlamentari votano il Governo; i partiti indicano al Capo dello Stato il nome del Presidente del Consiglio; i parlamentari votano il Presidente della Repubblica.
La chiave dell’anomalia del sistema parlamentare italiano è tutta nella scelta dei parlamentari da eleggere che è nelle mani dei partiti politici, i quali spesso diventano espressione di lobby esterne alla politica.
Ne deriva quindi che la sovranità appartiene alle lobby.
E ad esse infatti che la politica risponde del suo operato, non certo ai cittadini che sono completamente turlupinati, in tale modo nei fatti lo stesso voto espresso alle elezioni politiche diventa solo una formalità.
In considerazione di tutto ciò si può tranquillamente affermare che in Italia non c’è vera democrazia e la Repubblica è fondata sulle lobby che esercitano i veri poteri costituzionali.
Il sistema costituzionale italiano non ha bisogno di piccoli correttivi ma di una vera grande riforma che fissi con chiarezza la ripartizione dei poteri soprattutto per avere certezza delle responsabilità di chi li detiene e che rimetta nelle mani del Popolo la sovranità.
Ciò potrebbe avvenire con la elezione diretta del Presidente della Repubblica a cui dovrebbero essere affidati oltre alla rappresentanza della nazione anche poteri concreti di Governo.

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