FALLIMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA

AVERE IL BUON SENSO DI TACERE!

di Franco Torchia

Tutto ebbe inizio da un madornale equivoco creato da quei ministri che, dopo pochi mesi di governo Conte, si affacciarono dal balcone di Palazzo Chigi per annunciare l’abolizione della povertà.

Peccato che non fosse vero!
Era soltanto la baldanzosa comunicazione di aver approvato il Reddito di cittadinanza, misura simbolo del M5Stelle che nel 2018 aveva vinto le elezioni.

Di quell’equivoco ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Una legge approvata con nobili intenzioni è stata invece utilizzata nel peggiore dei modi e con finalità che non centravano niente con quello che era il suo spirito.

Il Reddito di cittadinanza, sull’esempio degli altri Paesi, avrebbe dovuto essere una sorta di sussidio per i giovani in cerca del loro primo lavoro ed aiutarli a risolvere il problema.

Lo strumento dei Navigator sarebbe stato perfetto se avesse funzionato.

Un sussidio che, nella sostanza era totalmente diverso da quello di disoccupazione, già esistente, che riguarda chi il lavoro lo ha perduto. Esiste la Naspi, testualmente Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, che garantisce un reddito per coloro che incorrono in un periodo di disoccupazione involontaria.

Quell’annuncio “peroniano” di aver abolito la povertà è stato completamente fuori luogo e fuorviante perché nell’immaginario collettivo si è creata un’altra forzatura attribuendo a quel provvedimento la capacità di far uscire molte famiglie dalla grave condizione economica in cui versavano.

Oggi l’ISTAT certifica il fallimento del Reddito di cittadinanza in questa direzione.

Citando il Report della Caritas italiana afferma che quasi il 10% della popolazione residente in Italia vive in condizioni di povertà assoluta mentre nel 2018 si attestava all’8%.

Ed allora qualcuno dovrebbe avere il buon senso di tacere, invece di buttare benzina sul fuoco come sta facendo Giuseppe Conte.
Si tratta in comportamento irresponsabile da parte di un leader politico che ha fatto anche il Presidente del Consiglio.

Sono mesi ormai che spera di cavalcare la protesta e soffia sul vento del disagio sociale e sulla sofferenza di milioni di italiani che da anni vivono nella disperazione più assoluta ed ai margini della società civile ed ai quali non è riuscito, negli anni del suo governo, a risolvere i problemi esistenziali.

Il leader del M5Stelle sa ma finge di non sapere che la vera povertà non è mai “stata abolita” ed ha continuato a mietere vittime anche durante l’erogazione del Reddito di cittadinanza che è stato distribuito a pioggia senza tener conto degli effetti distorsivi che provocava.
La legge consentiva infatti a chi un lavoro lo avesse già di ritenere più conveniente abbandonarlo per percepire il sussidio.

Mettere altresì nello stesso calderone i veri poveri e gli inabili assoluti al lavoro insieme a quelli che un lavoro l’avrebbero potuto svolgere è stato un gravissimo errore e creato in milioni di persone delle aspettative per una nuova politica assistenziale da parte di uno Stato che non se lo può assolutamente permettere.
Ciò non avveniva nemmeno ai tempi della peggiore politica clientelare, quella contrastata dal M5Stelle.
All’epoca quanto meno quella assistenza si traduceva in una occupazione stabile per le persone e non in un semplice sussidio a fondo perduto.

Print Friendly, PDF & Email