ASSUMERE NUOVA CONSAPEVOLEZZA
Se non fosse paradossale sarebbe semplicemente ridicolo
Post di Alessandro Giuliani
Capisco perfettamente che durante i primi giorni, come reazione spontanea alle restrizioni imposte dal governo, ci fosse voglia di esprimere un senso di libertà e riscorprire una forza motivazionale interiore per dimostrare a noi stessi la capacità di riuscire vittoriosi contro questo maledetto #Coronavirus.
Ma adesso, con oltre 4000 morti (fa tremare il pensiero che non siamo ancora al punto massimo della curva, come dicono gli esperti. A quanti arriveremo? ) con una città come #Bergamo piegata da un’ecatombe che non conosceva probabilmente dai tempi della peste del Manzoni, continuiamo a cantare “azzurro” o roba simile?
Va bene tutto: l’inno nazionale cantanto a squarciagola, i concerti da casa degli artisti che si cimentano in divertenti e talentuose performance musicali, ma le facezie no.
Non sarebbe forse giunto il momento di assumere nuove consapevolezze, di richiamarci tutti alla compostezza ed al ritegno, dettato anche dalle ulteriori restirizioni imposte dal governo, e dichiarare, almeno per un giorno, il lutto nazionale?
Non sarebbe dignitoso, almeno per coloro che credono, celebrare una funzione religiosa a suffragio di questi primi tantissimi deceduti?
Non sarà che la paura del virus, della sua tremenda vicinanza ai noi e ai nostri affetti più cari, ha fatto in modo che un comprensibile smarrimento prevalesse sul senso di solidarietà e di pietà per i tanti morti e per le tante famiglie che vivono quotidianamente nell’angoscia?
Domandiamoci piuttosto perchè in Italia contiamo più morti della Cina. Abbiamo fatto tutto bene? Potevamo seguire l’esempio di Pechino ed invece, alla fine, lo abbiamo applicato all’italiana. Per favore, facciamo tutti un respiro profondo e riflettiamo.