LA BATTAGLIA REPUBBLICANA PER L’AEROPORTO DELLO STRETTO

LE INFRASTRUTTURE DOVUTE A REGGIO CITTA’ METROPOLITANA

Di seguito pubblichiamo una parte del Capitolo sulle infrastrutture, in particolare le sezioni dedicate all’Aeroporto dello Stretto.

Tratto dal libro “IL FUTURO DI REGGIO” – REGGIO CITTÀ METROPOLITANA- 5 ANNI DI BATTAGLIE- 

DI FRANCESCO NUCARA.

 AEROPORTI ED ELIPORTI

Stato dell’arte dell’Aeroporto dello Stretto e Nuovo Aeroporto SMARC.

Nuovo Aeroporto dello Stretto per le città metropolitane di Reggio e Messina (SMARC – Strait of Messina Airport Reggio Calabria).

Con il decreto legge 6 luglio 2012, n.95 “Disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (c.d. spending review), il Governo prevede che entro il 1° gennaio 2014 siano istituite in tutto le dieci città metropolitane e contestualmente, e siano soppresse le relative province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Cal.

Si ribadisce che Reggio è città Metropolitana e come tale ogni azione dovrebbe essere volta al raggiungimento di obiettivi che realmente ne possano configurare le caratteristiche e invece sembra che tutto venga indirizzato non per farne un punto di forza di tutto il territorio calabrese, bensì per giustificarne una sua fine prematura.

Le proposte da più parti avanzate ricordano l’espressione partenopea “facite ammuina” anziché lo sviluppo di progettualità condivisa quindi più un mettere pezze, ma che sempre pezze sono: Ci si preoccupa più di quello che singolarmente si potrebbe perdere ma non di quello che tutti potrebbero guadagnare.

A questa mancanza di vera proposta, a questo inutile attendismo si aggiunge una programmata e drastica riduzione di attività infrastrutturali verso il Meridione cinicamente portata avanti dalle più importanti Aziende di Stato (perché di questo si tratta quando la maggioranza del capitale delle SpA appartiene al Ministero dell’Economia) nascondendosi dietro il termine “mercato” che nulla hanno da spartire con progetti di sviluppo e offerta di mobilità.

L’Italia è divisa in due anche nell’acquisto di un semplice biglietto ferroviario se per raggiungere, molto spesso per lavoro, una delle grandi città “meridionali” del Nord, città Italiane, non padane come qualcuno ama dichiarare mentre pensa alla secessione e che oggi nei fatti sta ricevendo un insolito dono dagli amministratori di Ferrovie e Anas.

Non più treni diretti, non più un biglietto unico a tariffa scalare, ma due, tre e a volte quattro biglietti che di fatto raddoppiano il costo complessivo del viaggio un vero e proprio balzello imposto alle classi meno abbienti.

In tempo di crisi bisogna essere creativi e poco importa se per sostenere la creatività di Moretti & C. bisogna imporre nuovi dazi alla gente del Sud, i tempi cambiano e per impedire il superamento delle frontiere non è più necessario il filo spinato, i Savoia sono ancora tra noi, serve ancora la tassa sul macinato.

E pensare che in passato le Ferrovie dello Stato avevano avviato un processo di modernizzazione del sud con il contributo della vituperata Cassa per il Mezzogiorno, ed oggi come ricorda, il ministro Passera, la proliferazione dei centri di spesa, come se ci fossero tante “Casmez” che intervengono in modo irrazionale, ha portato il Governo ad emanare un decreto sulla “revisione della spesa” (c.d. spending review), perché ad un aumento ella spesa pubblica non ha corrisposto un aumento della quantità e della qualità dell’intervento pubblico.

I repubblicani hanno lottato per una Italia unita perché fosse Nazione prima ancora di essere Stato e non consentiranno ad altri di dividere ciò che è stato unito.

Noi continueremo a pensare all’Italia del Domani non a quella di domani.

Per la nostra città metropolitana vogliamo un progetto di sviluppo sostenibile che utilizzi la posizione geografica dello Stretto di Messina, passaggio obbligato tra lo Jonio e il Tirreno e quindi la sua centralità nel Mediterraneo, guardando non solo verso l’Europa ma anche verso l’Africa che secondo gli indicatori economici sta avendo nel sub Sahara, tassi di crescita notevoli che attraggono investimenti.

I repubblicani reggini avevano più volte indicato la via che hanno ribadito nel congresso provinciale di marzo 2012.

I ritardi accumulati non consentono più di attendere ulteriormente, ed è per questo che da oggi riprenderemo il nostro progetto per Reggio entrando nei dettagli per fasi funzionali, suggerendo di rivedere anche gli investimenti in atto per impedire un ulteriore spreco delle ridotte risorse pubbliche disponibili.

Il tempo ci darà ancora una volta ragione ma non è questo che cerchiamo; Vogliamo viceversa creare con l’apporto di tutti, una città dove si vuole e si può restare.

Apriamo oggi la “Fabbrica della città Metropolitana di Reggio Calabria” spalancata a chi ha a cuore la realizzazione di una città che cresca secondo un armonico disegno condiviso.

Ci vorrà del tempo ma sicuramente non costruiremo mai più cattedrali nel deserto.

Uno dei problemi da risolvere per la nascita della città metropolitana è la realizzazione dello sviluppo dell’Aeroporto dello Stretto, perché questa infrastruttura è vitale per la mobilità da e verso altre aree geografiche, al fine di potenziare gli scambi economici e commerciali.

Il nuovo Aeroporto dello Stretto dovrà essere una delle realtà economiche principali delle città metropolitane dello Stretto, organico rispetto al progetto urbano di sviluppo dei due territori che hanno una storia comune.

 

Figura 9P Nuovo Aeroporto dello Stretto

Come Repubblicani riteniamo ci sia bisogno di un progetto di sviluppo territoriale di Reggio Calabria che sia l’insieme di tanti progetti urbani non estemporanei, che superi l’esercizio accademico-urbanistico anacronistico dello zoning, usato nel recente piano strutturale comunale.

A questo si aggiunge l’insufficienza numerica del bacino d’utenza di riferimento in funzione della popolazione dei territori provinciali delle città metropolitane di Reggio e Messina che si aggira intorno al milione di abitanti.

Ma il problema principale da risolvere, che rappresenta una delle cause principali dei limiti dell’offerta di voli, sono proprio le criticità infrastrutturali dell’attuale Aeroporto dello Stretto.

 LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA DELL’AREA URBANA AEROPORTUALE

Per raggiungere l’obiettivo principale del potenziamento delle infrastrutture aeroportuali è necessario realizzare una “trasformazione urbanistica” sul territorio di riferimento, che consentirà di poter avere nuove superfici di sviluppo. L’area urbana a cui ci riferiamo è compresa tra l’asse stradale di via Gebbione a nord, il fronte a mare con una serie di pseudo costruzioni di presunte legalità urbanistiche (in assenza di autorizzazioni demaniali marittime ex lege) ad ovest, il torrente Valanidi a sud e l’area urbana di Ravagnese ad est. Nella zona nord di questo territorio urbano, c’è la zona a destinazione d’uso pseudo-artigianale commerciale cosiddetta di via Padova e le Officine Meccaniche Calabresi. Queste preesistenze debbono essere delocalizzate perché la loro attuale destinazione urbanistica contrasta con quella della zona residenziale adiacente di Gebbione ed in tal modo si possono ottenere spazi urbani adeguati da destinare al nuovo aeroporto.

Le “Officine Meccaniche Calabresi” dovranno essere rilocalizzate nella zona industriale adiacente il Porto di Gioia Tauro, dove le stesse infrastrutture portuale e ferroviaria, consentiranno di poter trasportare verso la committenza le grosse vetture ferroviarie prodotte dallo stesso opificio. Le costruzioni di via Padova dovranno essere rilocalizzate nella zona industriale Reggio Cal., Villa S.G., Campo C..

 Il Nuovo Terminal come porta d’ingresso su un viale Calabria riqualificato

Il Nuovo Terminal Aeroportuale sarà realizzato all’estremità meridionale di viale Calabria, proprio in asse allo stesso asse del viale, così da farlo diventare la porta di ingresso alla città. Per valorizzare l’architettura della nuova aerostazione nella posizione terminale del Viale è importante definire un progetto urbano di riqualificazione di questo principale asse viario comunale pensando ad un maestoso “boulevard” che abbia all’estremità sud appunto la nuova porta di ingresso alla città con una importante architettura disegnata da un grande architetto.

Lungo il nuovo viale Calabria sarà realizzato un parco urbano lineare centrale come quello esistente tra la via marina alta e quella bassa. Lateralmente saranno previste nuove quinte urbane con nuove architetture a torre.

Sotto il nuovo viale Calabria sarà realizzato il nuovo tracciato ferroviario che proviene dal nuovo terminal aeroportuale e prosegue connettendosi nell’attuale intubata del lungomare Falcomatà. Al centro del nuovo viale sarà previsto un tram di superfice che collegherà il Terminal con il centro storico.

 Nuova pista aeroportuale con vie di rullaggio, grandi piazzali, albergo con centro congressi

Nel nuovo aeroporto sarà realizzata una nuova pista che avrà un angolo di orientamento di centotrentacinque gradi nord ed una lunghezza di tremila metri. Alle due estremità ci saranno due nuovi tratti di pista dedicati alla sicurezza: il primo lato nord ed il secondo lato sud, con una lunghezza rispettiva di cinquecento metri. Con queste nuove superfici di atterraggio e decollo, la nuova pista aeroportuale avrà una lunghezza complessiva di quattromila metri. La nuova pista avrà una larghezza di sessanta metri e due fasce laterali di sicurezza larghe rispettivamente centoventi metri; L’ampiezza complessiva sarà di trecento metri e consentirà l’atterraggio di grandi aerei con larghezza fino a sessanta metri. A monte parallelamente alla nuova pista saranno realizzate due vie di rullaggio lunghe rispettivamente circa tremila metri, ed un vastissimo piazzale aeroportuale; Il nuovo piazzale aeroportuale consentirà di parcheggiare diciotto aeromobili con larghezza rispettiva di sessanta metri. Su questo nuovo piazzale, di fronte al nuovo terminal, si affaccerà un albergo con centro congressi e centro direzionale. Le piste attuali saranno dismesse e le rispettive superfici avranno nuove destinazioni d’uso.

La stazione marittima collegata al nuovo terminal il nuovo approdo per la Sicilia

Il nuovo aeroporto sarà servito da una nuova stazione marittima per il collegamento con la città di Messina e le isole Eolie. Questa nuova stazione marittima sarà localizzata in una porzione di area situata tra l’argine destro della foce del S. Agata e la nuova pista aeroportuale. Essa sarà collegata al nuovo terminal aeroportuale attraverso una galleria sotterranea che attraversa la nuova pista aeroportuale.

Le opere portuali consentiranno la protezione dell’estremità nord della pista rispetto agli eventi meteo marini principali provenienti dai quadranti meridionali e questa condizione garantirà la protezione e la continuità d’uso della pista aeroportuale che proprio in questo punto si affaccia sul mare. L’uso di “aquastrada TVM 40” (velocità 40 nodi) consentirà di entrare e uscire senza fare la manovra di evoluzione nel nuovo approdo antistante la nuova stazione marittima, e questa condizione consentirà di ridurre a circa venti minuti il tempo di percorrenza tra il nuovo aeroporto e la città di Messina. Le navette entreranno nel nuovo porto sotto una copertura realizzata anche sul canale di navigazione, ed in questo modo si potrà utilizzare la nuova infrastruttura marittima con maggiore confort con tutte le condizioni meteo. I passeggeri provenienti dalla Sicilia potranno fare il check-in al punto di imbarco a Messina, navigare nello Stretto con mezzi veloci, scendere nel nuovo porto passeggeri aeroportuale coperto, ed entrare nel nuovo terminal aeroportuale, attraverso un tapis roulant in galleria. Il Viale Calabria riqualificato, il nuovo approdo con la nuova Stazione Marittima, consentiranno di ridurre i tempi di accesso all’aeroporto e miglioreranno la qualità e la velocità del viaggio dei passeggeri. Rimane il problema di accedere all’aeroporto dal territorio della Piana e da quello della Locride. Ci sono buone probabilità che si possa completare l’adeguamento dell’autostrada che si ferma in realtà allo svincolo di Campo Cal. e non arrivare più a Reggio.

Al momento non ci sono speranze che si possa realizzare una nuova SS 106 che partirà dallo svincolo di Campo C., attraverserà Reggio con una nuova tangenziale pedemontana, per andare verso la Locride.

 Il nuovo terminal crocieristico con nuovi approdi – Un nuovo approdo per diporto nautico

Il nuovo aeroporto sarà dotato di due approdi per navi da crociera. Il primo realizzato in nuovo bacino portuale accanto a quello antistante la nuova stazione marittima. Il secondo approdo sarà realizzato alla sinistra della foce del S. Agata con antistante la realizzazione di un resort sul fronte a mare. Il bacino di utenza dell’aeroporto aumenterà notevolmente perché diventerà l’infrastruttura necessaria per arrivare al centro del Mediterraneo e il nuovo terminal crocieristico per i due nuovi approdi, farà diventare il nuovo aeroporto una meta per le partenze e gli arrivi delle navi da crociera verso i circuiti turistici del Tirreno e dello Ionio. I nuovi approdi consentono di fare accostare navi da crociera con lunghezza di oltre trecento metri con capacità passeggeri di cinquemila persone per complessivi quindicimila passeggeri. Sempre sul fronte mare dell’aeroporto sarà realizzato anche un approdo per diporto nautico con accosti per yacth di grosse dimensioni destinati ad un segmento turistico di alto livello che può fruire delle bellezze dello Jonio e del Tirreno portando ricchezza. Nell’area antistante sarà realizzato un resort a servizio del nuovo approdo turistico e questa nuova infrastruttura portuale, situata accanto all’aeroporto, contribuirà a potenziarne il bacino di utenza turistica soprattutto in termini di qualità. La zona adiacente al nuovo approdo per diporto nautico attualmente ha una destinazione d’uso industriale dove potrà essere localizzato il distretto artigianale e dei servizi destinati alla nautica.

 La linea ferroviaria con stazione collegata il nuovo terminal aeroportuale

Il nuovo terminal aeroportuale sarà una vera infrastruttura intermodale con la presenza contemporanea nella stessa struttura del vettore aereo, marittimo, ferroviario e stradale.

L’interramento della ferrovia consentirebbe un diverso uso delle strutture ferroviarie esistenti.

Il monumento razionalista dell’architetto futurista Angelo Mazzoni, “stazione centrale” di Reggio Calabria, diventerà una pinacoteca per la città.

Il nuovo lungomare tra la nuova pinacoteca e l’estremità nord della nuova pista aeroportuale – Sarà realizzata una trasformazione urbanistica sulle aree ferroviarie dismesse, tra la nuova “pinacoteca Angelo Mazzoni” e il nuovo aeroporto. Su questo nuovo grande fronte urbano marittimo, si potrà realizzare il progetto urbano di un nuovo lungomare che avrà le stesse caratteristiche architettoniche di quello denominato Falcomatà – Corso Vittorio Emanuele. Sarà prevista una quinta urbana a monte, una via marina alta, un parco urbano lineare con grandi alberi, una via marina bassa, una grande promenade affacciata sulla sottostante spiaggia e il mare.

 La trasformazione territoriale del nuovo fronte urbano di Ravagnese

Un’altra trasformazione urbanistica sarà prevista nel territorio urbano che sta a monte rispetto all’area portuale.

Il progetto urbano di riqualificazione dovrà prevedere la realizzazione di un viale di collegamento, a monte del nuovo aeroporto, tra il torrente Sant’Agata e l’attuale SS 106. Ortogonalmente a questa arteria sarà realizzato un nuovo viale di accesso dall’aeroporto in direzione monte fino all’attuale SS 106. Il riordino urbanistico consentirà di realizzare una nuova area in cui saranno previste architetture con tipologia a torre da destinare a nuove residenze, alberghi, centri congressi, centri commerciali.

 IL PIANO DI SVILUPPO

È da considerare la necessità che venga presentato una nuova società per azioni con partecipazione di capitale pubblico e privato per garantire lo sviluppo del nuovo aeroporto non solo secondo criteri di mercato ma tenendo presente quelli che sono le esigenze del territorio delle due città metropolitane. Il nuovo progetto di sviluppo dell’aeroporto sarà orientato sia al bacino di utenza delle popolazioni delle due province, ma anche al bacino di utenza che si potrà avere con il turismo crocieristico e di quello del diporto nautico. La nuova società di gestione (SMARC Spa), dovrà lavorare per la realizzazione di un nuovo Aeroporto dello Stretto, come infrastrutture indispensabile alle città metropolitane di Reggio e Messina e definendo un programma con precise scadenze temporali e relativi finanziamenti. Nella prima fase gli interventi potranno essere previsti nell’attuale area aeroportuale escludendo la pista attualmente in uso. In una fase successiva, mediante l’acquisizione di nuovi terreni, la delocalizzazione di costruzioni esistenti, e con la costituzione di Società di Trasformazione Urbana. Oltre alla costruzione della nuova pista, delle vie di rullaggio e dei nuovi piazzali di sosta aeromobili ed al completamento di una nuova pista di volo, saranno realizzati il nuovo terminal, la nuova stazione marittima, i nuovi approdi, la nuova linea ferroviaria intubata con il nuovo progetto del viale Calabria, quest’ultimo a cura della città metropolitana di Reggio C.. La nuova società di gestione dovrà presentare un piano di sviluppo ed un master plan. L’obiettivo della nuova società sarà quello di far diventare il nuovo aeroporto un nodo intermodale orientato al sistema crocieristico e al diporto nautico nel contesto del Mediterraneo.

Nel coordinamento del progetto la nuova società di gestione dovrà essere affiancata da esperti, assieme ai quali, potrà essere individuato uno studio di architettura (vedi l’aeroporto Incheon in Corea del Sud). Il progetto del nuovo aeroporto dovrà essere in linea con i migliori esempi di architettura, all’avanguardia in termini di efficienza, risparmio energetico, tecnologie e opportunità architettoniche. Il nuovo Terminal dovrà essere pianificato in maniera tale da garantire un livello di servizio particolarmente elevato e dovrà comportare un incremento di capacità complessiva di almeno due milioni di passeggeri/anno. Le peculiarità delle infrastrutture aeroportuali previste nell’area di sviluppo dovranno risiedere nell’elevato grado di intermodalità nelle connessioni con le altre infrastrutture di trasporto, con il territorio e con le città metropolitane. Si dovrà prevedere che i passeggeri raggiungeranno il nuovo aeroporto con mezzi pubblici, tra loro integrati e connessi grazie ad un innovativo “Sistema Trasporti Terrestri e Marittimo”. Altro elemento chiave dello sviluppo infrastrutturale dovrà essere l’elevata sostenibilità ambientale, che dovrà caratterizzare il nuovo aeroporto come esempio virtuoso grazie all’autoproduzione di energia e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, all’integrazione delle nuove infrastrutture con le principali valenze ambientali e territoriali locali, alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti e alla realizzazione di idonee opere di mitigazione e compensazione ambientale.

Noi del P.R.I. reggino riteniamo che i suddetti interventi consentiranno uno sviluppo socio economico alle città metropolitane di Reggio e Messina basato su un uso virtuoso delle notevoli risorse territoriali paesaggistiche dello Stretto.

Eliporto a Gioia Tauro e a Locri per collegamenti veloci con Aeroporto dello Stretto, con le isole e per il soccorso medico.

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