RICORDO DI MARIO DI BARTOLOMEI

MARIO DI BARTOLOMEI

UN UOMO, UN REPUBBLICANO

IL RICORDO DI FRANCESCO NUCARA

Mario Di Bartolomei è morto il 20 settembre 2020 – era nato il 17 maggio 1931

Da qualche giorno è venuto a mancare Mario Di Bartolomei : un Uomo, un Repubblicano.
Mario era nato a Supino(FR) da genitori di grande tradizione mazziniana e repubblicana.
Finiti gli studi liceali si trasferisce a Roma per proseguire con l’università.
Da subito inizia a collaborare con Emanuele Terrana (altro repubblicano dimenticato) nell’ufficio di Oronzo Reale. Qualche anno dopo (1954) viene assunto a “La Voce Repubblicana” dal direttore Alberto Ronchey.
Conobbi Mario poco dopo che mi ero iscritto al Pri, inizio anni ‘60.
E fu subito simpatia.
In quegli anni di ardore repubblicano giovanile consideravo i dirigenti romani dell’Edera responsabili della mia ritardata iscrizione al Partito.
Qualche anno dopo ebbi l’incontro che, a mia” insaputa “ mi avrebbe cambiato la vita : Emanuele Terrana appena nominato amministratore della Cassa per il Mezzogiorno mi volle a capo della sua segreteria.
Fu in quegli anni che cominciai a conoscere meglio Mario.
Avevo fatto aderire al PRI l’ing. Giorgio Salvetti, titolare a Roma di numerose scuole private, che strinse un’alleanza elettorale con Mario.
Salvetti era nato a Catanzaro ma non era calabrese, era solo nato ed era cognato di Luigi Firpo il grande intellettuale che fu anche deputato repubblicano.
Emanuele Terrana e Mario Di Bartolomei erano “cresciuti “ alla scuola di Oronzo Reale ed avevano lo stesso tipo di struttura politica e comportamentale.
Non li ho mai sentiti alzare la voce.
Le qualità di Mario come quelle di Terrana non vennero apprezzate nel PRI.
Non urlavano e quindi per i repubblicani convinti di risolvere I problemi con parolacce e sediate non andavano bene.
Tuttavia Mario rispetto a Terrana ebbe successi elettorali e politici che hanno gratificato il suo costante e silenzioso impegno.
Negli anni ‘70 viene eletto in Consiglio Regionale del Lazio e assume la carica di Assessore all’Agricoltura e successivamente al Bilancio e poi viene eletto Presidente di quel Consiglio.
Nel 1984 viene eletto al Parlamento Europeo e assume l’incarico di Vice Presidente del’ELDR.
E’ in quegli anni che fonda l’Associazione Giovine Europa e sono anche gli anni nei quali ho avuto maggiore frequentazione con Mario.
Mario Di Bartolomei con la sua mitezza aveva cuore e mente dentro il Pri.
Al Congresso Nazionale del 1995, Mario era Presidente della Commissione Verifica Poteri e conoscendo la sua integrità morale gli posi il problema di alcune devianze congressuali calabresi.
Mario, facendo leva sulla sua pazienza e sulla nostra antica amicizia mi disse: “ hai ragione ma il Partito viene prima di te e delle tue ragioni.” Cedetti alle sue richieste e il Congresso si concluse.
Ai Repubblicani oggi voglio ricordare quanto Mario affermava nella sua relazione al Congresso dell’Unione Romana del Pri del 3/4 ottobre 1998 : “Sembra impossibile, e non è sicuramente nelle intenzioni, ma il risultato politico più significativo che potrebbe scaturire dall’accanimento antiproporzionalistico di tanti personaggi ed analisti politici di parte democratica e degli inossidabili del fronte referendario (Occhetto, Segni, Di Pietro, ecc.) sarebbe alla fin fine -come ha rilevato Bobbio- “fondato sul prevalere dei post comunisti e dei post fascisti.” (era il 1998 ma potrebbe essere oggi).
Questo era Mario : un Uomo, un Repubblicano.
Se ne è andato il 20 settembre come se la sua fine volesse suggellare la fine del potere temporale della Chiesa.
Anche se il potere temporale è più diffuso di quanto crediamo e non è solo quello della Chiesa.
CIAO MARIO
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