L’ENERGIA DA FUSIONE NUCLEARE PER IL FUTURO, IL CARO BOLLETTE PER OGGI

L’ESPERIMENTO REALIZZATO AD OXFORD SULLA FUSIONE NUCLEARE

Riportiamo un articolo di Franco Torchia sulla crisi energetica in atto pubblicato in data 11 febbraio sul Nuovo Giornale Nazionale.
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Applaudiamo giustamente alla notizia, riportata a caratteri cubitali su tutti i giornali, dell’esperimento realizzato ad Oxford sulla fusione nucleare.
L’esperimento ha riprodotto per 5 secondi la stessa potenza del sole in una camera denominata tokamak, di medie dimensioni, in grado di riprodurre e mantenere coeso il calore del sole ad altissima temperatura.
Si tratta sicuramente di un grande risultato, ottenuto dal Consorzio Eurofusion, di cui fa parte anche l’Italia con l’Enea, che ci porterà verso un futuro nel quale utilizzeremo la vera fonte di energia rinnovabile che è quella del sole.
Come tutti sappiamo, qualsiasi attività, iniziativa, successo va rapportato con ciò che accade intorno a noi.
E quindi anche l’ottimo risultato di Oxford va contestualizzato in un mondo globale dove la concorrenza in tutti i settori è molto forte.
In particolare, la ricerca in questo settore ha fatto passi da gigante in Cina, dove è iniziata negli anni 60, e l’utilizzazione dei tokamak, inventati addirittura da Stalin nel 1951, è stata avviata nell’ultimo decennio del secolo scorso con la realizzazione di magneti superconduttori.
Successivamente nel 2006 la Cina ha lanciato il Progetto di sviluppo dell’energia nucleare da fusione a confinamento magnetico, con grossi e continuativi finanziamenti del governo e con il coinvolgimento delle dieci più importanti università cinesi.
Fortunatamente, con l’ingresso del gigante asiatico nel progetto internazionale ITER, nato nel 2007 con lo scopo di realizzare un reattore a fusione nucleare, molte di queste ricerche sono state condivise.
Non tutte ovviamente tanto che la Cina può annoverare l’ennesimo record.
Infatti, mentre noi brindiamo per 5 secondi, il Dragone con gli ultimi esperimenti ripetuti più volte è riuscito a mantenere per quasi 20 minuti (un tempo lunghissimo) una temperatura costante di 70 milioni di gradi.
Non solo questo !
La Cina, pur essendo ancora dipendente per il 60% dal carbone, si sta avviando velocemente verso le fonti rinnovabili tanto che è la prima al mondo per le installazioni di impianti fotovoltaici ed eolici.
E mentre tutti noi guardiamo con attenzione ed anche un po’ di curiosità per una soluzione che per gli scienziati arriverà tra 25-30 anni e per la Cina forse già nel 2040, data fissata per l’avvio delle attività per il suo reattore a fusione nucleare, la crisi energetica sta mettendo in crisi tutto il sistema industriale ed economico europeo con nocumento generale anche per la ripresa ed in ginocchio imprese e famiglie.
Per il nostro Paese, dice il ministro Cingolani, il caro bollette si aggira attorno ai 40 miliardi di euro che sarebbero 80 senza i provvedimenti tampone del governo.
E meno male che le temperature tiepide di questi giorni hanno fatto abbassare il prezzo del gas !
Verrebbe quasi da ringraziare il famigerato riscaldamento globale.
Il governo si prepara all’ennesimo intervento di sostegno per far fronte a questo aumento ma da più parti ormai si sostiene la necessità in interventi strutturali.
Il Paese ha bisogno di una politica energetica che ci metta definitivamente al riparo da queste crisi periodiche che rischiano di diventare permanenti.
Ricordo a me stesso che l’Italia è drammaticamente dipendente da altri Paesi, essendo il più grande importatore al mondo di energia.
Nel 2020, infatti, il fabbisogno energetico nazionale è stato coperto per il 73% da importazioni di cui gran parte gas dalla Russia e dall’Algeria.
In particolare in questo periodo il nostro Paese compra il gas ad un prezzo 15- 20 volte superiore al costo di produzione in Italia.
Le posizioni fortemente ideologiche sull’autosufficienza delle fonti rinnovabili e le battaglie dei decenni scorsi contro il nucleare, considerato pericoloso ed inquinante, e contro le trivellazioni, hanno reso il nostro Paese in gravi condizioni di vulnerabilità.
E paradossalmente, dopo aver contrastato fortemente il nucleare, importiamo dalla vicina Francia proprio elettricità prodotta dalle centrali nucleari che, nonostante tutto, continuano a persistere su gran parte del territorio europeo.
Riteniamo che sarebbe un grave errore pensare che l’Italia possa raggiungere gli obiettivi energetici e climatici fissati per il 2030 facendo leva soltanto sulle fonti rinnovabili le quali hanno bisogno non soltanto di fortissimi investimenti ma di un elevato consumo di suolo.
Per trent’anni si è proceduto a grandi installazioni di impianti fotovoltaici con incentivi altissimi caricati sul prezzo dell’energia e sulle bollette dei consumatori.
Il rallentamento degli incentivi non ha ridotto le bollette energetiche ma la corsa alle installazioni e gli investimenti privati, tanto che oggi in Italia le aste del Gestore dei servizi energetici (GSE) vanno praticamente deserte.
Gli obiettivi per la transizione energetica impongono quindi una seria riflessione sulla necessità di rivedere alcune posizioni anacronistiche e di ragionare, come si sta facendo ormai dappertutto, sulla utilizzazione delle tecnologie pulite da nucleare di fissione che è una fonte assolutamente priva di emissioni CO2.
Parliamo del nucleare cosiddetto di “quarta generazione”, di elevata sostenibilità ambientale, caratterizzato da impianti utilizzabili in assoluta sicurezza, di gran lunga superiore rispetto agli impianti attualmente esistenti nel mondo e con scorie ridottissime
Non si tratta quindi di costruire grandi impianti ma piccoli reattori meno invasivi che richiedono piccoli spazi. L’unico problema riguarda il tempo di realizzazione, dieci o più anni.
Abbiano apprezzato le parole del ministro Cingolani che ha aperto in questa direzione ma gli italiani hanno bisogno di chiarezza e per questo riteniamo che sia necessaria una posizione chiara del Governo Draghi sulla tassonomia ed in particolare sul gas, del quale l’Italia ha grandissime riserve, accelerando nella realizzazione di nuove centrali a gas i cui progetti sono in attesa di autorizzazione.
Non sarà certamente una rivoluzione ma si tratta di piccoli ed importanti passi per rendere l’Italia meno dipendente dall’estero.
E se lo sta facendo la Germania, nel cui Governo è forte la presenza dei Verdi, non vedo perché non possiamo cominciare a farlo anche noi.
L’articolo è stato pubblicato sul Nuovo Giornale Nazionale a questo link
https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/politica/5468-l-energia-da-fusione-nucleare-per-il-futuro-il-caro-bollette-per-oggi.html
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