LA CONSULTA APPROVA 5 REFERENDUM E NE BOCCIA 3

COLPO MORTALE ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA

di Franco Torchia
I cittadini italiani in primavera saranno chiamati a votare soltanto su 5 degli 8 quesiti referendari sottoscritti da milioni di italiani e presentati alla Corte Costituzionale.
Al di là del merito sui singoli referendum la decisione della Consulta riguarda direttamente il diritto dei cittadini ad esprimere il proprio parere su importanti temi che li riguardano.
Purtroppo, ancora una volta, il quorum non sarà raggiunto ed i diritti dei cittadini saranno calpestati da una decisione che, secondo la lettura data dal Presidente Giuliano Amato, vorrebbe spingere il Parlamento a legiferare sulle materie oggetto di referendum, mentre nella sostanza li allontana dalla politica e li invita indirettamente a stare a casa.
Quanto interesse hanno i cittadini ad andare a votare per la Riforma del CSM, per la valutazione dei magistrati, per la separazione delle carriere dei magistrati, per la carcerazione preventiva o per la Legge Severino che interessa soltanto gli amministratori locali ?
Sicuramente poco !
Bocciando invece i referendum sull’eutanasia, sulla legalizzazione della coltivazione delle sostanze stupefacenti e quello sulla responsabilità civile dei magistrati la Consulta ha espresso sicuramente la propria volontà nel merito dei quesiti, ma incidendo profondamente sul comportamento dei cittadini che su questi temi si sono da anni dimostrati molto sensibili e per i quali sicuramente si sarebbero recati alle urne per esprimere il loro parere.
La decisione della Corte Costituzionale indirettamente ha bocciato anche gli altri referendum ammessi ed inferto un durissimo colpo al più importante istituto di democrazia diretta.
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